La costanza batte il talento. Sempre.
Una persona priva di talento che si impegna con costanza per raggiungere il suo obiettivo batterà una persona di talento, ma incostante.
Una persona priva di talento che si impegna con costanza per raggiungere il suo obiettivo batterà una persona di talento, ma incostante. E alla fine farà pure nascere in sé il talento che all’inizio non aveva.
Non è una frase motivazionale ma un concetto in cui credo moltissimo e che nasce dall’esperienza, dagli anni, dalle centinaia di volte in cui ho visto persone “meno dotate” andare molto più lontano di quelle che avevano tutte le carte in regola.
E sai perché?
Perché non hanno mollato.
🤚🏻ALT: premessa doverosa
Queste riflessioni sono tratte dal mio primo (e nuovo) libro dal titolo: “Fondare un’azienda è un’idea del c***o” in cui racconto in modo sincero e reale cosa significa veramente fare impresa e il ruolo delle emozioni nel business.
Il talento è sopravvalutato 🤷🏻♂️
Viviamo in una cultura che ricerca il talento. Fin da piccoli ci insegnano che c’è chi “è portato” e chi no, chi è creativo, chi è brillante, chi ha il famoso “X factor”. Ma il talento, da solo, non basta.
Per questo motivo entra in gioco la costanza. Quella cosa silenziosa, noiosa, invisibile, che però ogni giorno ti fa fare un passo avanti anche quando non hai voglia. Anche quando non vedi risultati. Anche quando nessuno ti applaude.
La vera forza è fare anche quando non hai voglia. Perché essere costanti è facile quando le cose funzionano.
È quando tutto tace che diventa importante. È lì che si vede chi ha davvero voglia, chi ci crede e chi, giorno dopo giorno, decide che il proprio obiettivo vale più della fatica che serve per raggiungerlo.
La costanza costruisce il talento
Breve parentesi: quando ho iniziato a creare contenuti ogni giorno non ero certo quello “di talento”. Scrivevo, sbagliavo, correggevo, riscrivevo… facevo dei post che oggi, riguardandoli, mi metterei le mani nei capelli.
Lo stesso vale quando ho iniziato a fare impresa, e ancora oggi è così.
👉🏻 Ma ho continuato.
👉🏻 Ogni singolo giorno.
👉🏻 Anche quando nessuno mi leggeva.
E alla fine, con il passare del tempo ho iniziato a vedere qualcosa cambiare. Non tutto insieme, ma lentamente e le parole sono diventate più fluide, le idee più chiare, il pubblico è cresciuto e poi è arrivata la prima proposta di lavoro. E via così.
Durante il percorso ho quindi capito una cosa bellissima:
La costanza è un po’ un’ossessione: ti trasforma, ti cambia, ti potenzia.
Quello che all’inizio fai male, se lo fai ogni giorno, lo farai meglio e quello che ti sembrava impossibile dopo un anno ti sembrerà normale. Così come quel talento che pensavi di non avere ma che magari scopri proprio lungo la strada.
Il bello è che vale nel lavoro, nello sport, nei progetti personali, ovunque.
⏳ Alla fine la fortuna è frutto della costanza
Hai presente quando raggiungi qualcosa e qualcuno ti dice: “che fortuna, beato te”? Di solito sorrido perché dietro quella fortuna, spesso, ci sono mesi o anni di fatica che nessuno ha visto fatti di piccoli sforzi, decisioni difficili, rinunce o notti davanti al pc.
Poi finisce che tutto si somma e un giorno arriva un’occasione o succede qualcosa.
Se quindi stai lavorando su un’idea, se stai cercando di far crescere il tuo progetto, se sei in quel momento in cui ti sembra di correre sul posto non smettere.
Perché sul lungo termine la costanza vincerà sempre sul talento.📌
E chi è costante, alla fine, il talento se lo costruisce da solo.
Ti consiglio di guardare questo video
Ci vediamo nella prossima newsletter.
Un abbraccio
Il libro per chi vuole fare impresa
Quando ho fondato la mia azienda ero entusiasta e incosciente, com'è giusto che sia. Pensavo bastasse lavorare sodo ma poi ho scoperto che farcela non è solamente una questione di numeri, previsioni e strategie ma una questione di gestione delle emozioni e della propria vita.
Il mio libro non è un manuale di management né un elenco di regole su cosa fare o come farlo: il suo unico obiettivo è far riflettere e aprire gli occhi su molti aspetti dell’imprenditoria.
Spero sarà la tua prossima lettura. E se così sarà, fammelo sapere!